La chirurgia estetica applicata per la rivergination

Alcune culture, come per esempio quella musulmana,  sono convinte che dalla verginità dipenda lo stato di purezza della donna: quest’ultima, difatti, dovrà esser “consegnata” al proprio uomo in uno stato puro – se così si può definire – giacché non dovrà aver avuto nessun rapporto sessuale con altre persone. In questo modo, sarà proprio l’uomo a cui andrà in sposa la donna a “infrangere” la verginità e la purezza con un rapporto sessuale completo. Ad ogni modo, però, va detto che molte donne sono convinte di questo importante concetto e quindi preferiscono sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica vaginale (Approfondimento: www.chirurgiaestetica-laser.com) nel caso in cui avessero già parso la propria purezza per via di un rapporto sessuale non voluto.

La rivergination o chirurgia estetica vaginale permetterà alla donna musulmana o di un altro credo religioso di ottenere nuovamente la propria verginità grazie ad un’operazione chirurgica che andrà a ricostruire la membrana sottile di pelle che è posta proprio nella vagina: si tratta dell’imene che con un rapporto sessuale viene rotto dando così luogo alla perdita  della verginità.

L’imenoplastica, nome con il quale si identifica il nome dell’atto chirurgico applicato proprio per regalare di nuovo la verginità alla donna, è un intervento che viene realizzato in anestesia locale e si procede dapprima con l’incisione dell’imene grazia l’utilizzo dello strumento laser e, dopodiché, si prosegue con la sutura dei lembi con il filo chirurgico riassorbibile. La degenza per quest’operazione chirurgica è abbastanza breve, tant’è vero che la donna potrà ritornare nel pieno delle sua forma in una settimana circa.

Gli interventi estetici femminili sono in crescita esponenziale da qualche anno. La maggiore attenzione a questa delicatissima zona del corpo femminile è dovuta alla tendenza in atto della depilazione totale della zona. Alcune caratteristiche che prima non erano evidenti, ora si sono rese visibili e quindi potenzialmente oggetto di correzione estetica. Ciò non vuol dire che si debba operare anche di fronte al minimo ed impercettibile difetto estetico.