Il rilassamento di braccia e cosce produce un inestetico effetto “bandiera” che può essere corretto con un sollevamento chirurgico della zona. Dal punto di vista “invasività” è preferibile senza alcun dubbio la tecnica microchirurgica, a patto però che il grado di rilassamento sia contenuto e che il soggetto non presenti un tipo di cute con tendenza alla formazione di cicatrizzazione ipertrofica/cheloidea.
Il lifting micro chirurgico consente – in qualche seduta realizzata in anestesia locale – un rassodamento privo di esiti cicatriziali esteticamente rilevanti. Si interviene con un innovativo drill (Trilix), asportando porzioni millimetriche di cute in eccesso, talmente ridotte da non innescare un importante processo di cicatrizzazione. Al termine di ogni sessione, come unica medicazione si applicherà uno speciale adesivo cutaneo ed un cerotto chirurgico, entrambi da rimuovere a distanza di 7/10 giorni. Il rassodamento delle braccia avviene attraverso microincisioni praticate sull’ascella mentre quello delle cosce con microincisioni che dall’inguine arrivano alla piega glutea.
Nel caso di un rilassamento più marcato, viene preferita la tecnica tradizionale di lifting, provvedendo – a distanza di due mesi dall’intervento – a correggere gli estesi esiti cicatriziali con la mosaic surgery.
Glutei più sodi
Anche il rassodamento dei glutei può avvenire attraverso due tecniche diverse: il lifting microchirurgico od il lifting tradizionale (torsoplastica). La prima tecnica, realizzata se la ptosi muscolo-cutanea è di grado lieve-medio, prevede microincisioni lungo la piega glutea, la parte superiore dei glutei ed eventualmente l’interno coscia. L’intervento di torsoplastica richiede invece una lunga e sottile incisione sulla parte alta dei glutei.
In caso invece di debordamento della piega glutea (il cosiddetto “sedere a goccia d’olio” è determinato dal rilassamento dell’interno coscia) si interviene sempre con il Trilix, asportando la cute in eccesso e ricostruendo un po’ più in alto il bordo inferiore del gluteo.