Addominoplastica: Rassoda l’addome

Il rilassamento dei tessuti addominali comporta un addome flaccido e pendulo, con inestetiche pieghe cutanee e componenete adiposa. Per “tirare su” muscoli e cute c’è bisogno di intervenire in profondità, risollevando ed ancorando alla posizione originaria i tessuti soggetti a ptosi. Questo è l’obiettivo della addominoplastica, tecnica oggi realizzata in anestesia locale o peridurale per un apprezzabile rassodamento di un ventre “a grembiule”.

Il rassodamento avviene asportando la cute in eccesso, avvicinando le fasce muscolari, riposizionando l’ombelico ed aspirando l’eventuale grasso in eccesso nella zona fianchi/ventre. Per un buon rimodellamento dei fianchi, in fase di avvicinamento – sulla linea mediana – dei muscoli retti, vengono ripresi se é il caso anche i muscoli obliqui.  Tale tecnica presenta però l’inconveniente di una lunga – seppur sottile, grazie all’utilizzo del laser – cicatrice orizzontale posizionata appena sopra il pube. Risollevata la struttura muscolo-cutanea, vengono praticati alcuni punti di sutura seguendo una particolare tecnica in grado di evitare tensioni della cute. Vengono quindi inseriti i drenaggi (da rimuoversi dopo le 24 ore) ed applicato un bendaggio compressivo, da tenere per una settimana.

Per un rassodamento privo di esiti cicatriziali esteticamente rilevanti, meglio ricorrere al lifting microchirurgico dell’addome, realizzato in un paio di sedute ed accessibile solo in caso di rilassamento di grado medio e su un soggetto che non presenti un tipo di cute dalla tendenza a cicatrizzazione ipertrofica/cheloidea.

 Dopo l’ addominoplastica

Al termine del rassodamento chirurgico di braccia, addome, cosce e glutei, praticati i necessari punti di sutura, viene applicato un bendaggio compressivo, che verrà rimosso a distanza di 7 giorni. E’ normale notare per alcune settimane un leggero gonfiore (edema) e delle ecchimosi. Per accelerare i tempi di guarigione, si consiglia un ciclo di linfodrenaggio manuale ed alcune sedute di terapia laser. Prima di esporsi al sole è necessario attendere il completamento del processo di guarigione.