La cataratta è la causa principale della perdita della vista negli adulti dai 55 anni e la principale causa di cecità a livello mondiale. Dai 65 anni, circa la metà della popolazione umana ha una cataratta e da 75 anni, quasi tutti hanno una cataratta. Grazie ai progressi nella chirurgia della cataratta e nelle lenti intraoculari (IOL), la cataratta è oggi una malattia curabile: sempre più persone sperimentano il pieno ripristino della loro visione.
Se a te o a qualcuno che conosci è appena stata diagnosticata una cataratta, o se semplicemente vuoi saperne di più sulla cataratta e sulla chirurgia della cataratta, questo sito può fare per te.
Cosa è la cataratta?
La cataratta è una opacizzazione della lente naturale (cristallino) all’interno dell’occhio. La cataratta è la causa principale di cecità curabile in tutte le zone del mondo, soprattutto negli adulti dai 55 anni di età.
Contrariamente a quanto di crede, la cataratta non è una “pellicola” che riveste l’occhio. Si tratta invece di un progressivo opacamento della lente che filtra la luce che entra nell’occhio che ne provoca l’offuscamento e la distorsione. In questo modo, alla luce viene impedito di raggiungere la parte posteriore dell’occhio (la retina) per la trasmissione al cervello delle immagini. Se non trattata, la cataratta comporta cecità nella maggior parte dei casi.
Come funziona l’occhio?
L’occhio funziona come una macchina fotografica e, come una macchina fotografica, il fuoco delle immagini dipende dalla validità dell’obbiettivo. Un obbiettivo interessato da cataratta non permette di vedere chiaramente.
Quando guardiamo un oggetto, la luce si riflette sull’oggetto ed entra nel nostro occhio. L’obiettivo concentra questa luce sulla retina posta nella parte posteriore dell’occhio. La retina converte i raggi luminosi in impulsi elettrici che attraverso il nervo ottico arrivano al cervello. Il cervello converte gli impulsi elettrici in immagini e ci permette di vedere l’oggetto. La chiarezza dell’immagine che stiamo vedendo, dipende in gran parte dalla chiarezza della lente che filtra la luce.
Come cambia l’occhio con l’età?
Il confronto tra l’occhio e la macchina fotografica ci permette di capire come funziona l’occhio ma in realtà l’occhio è molto più sofisticato di una macchina fotografica e molte delle sue complesse funzioni cambiano con l’età.
Qui prenderemo in considerazione solamente quelle parti dell’occhio che subiscono modifiche dovute all’età e che hanno implicazioni con la malattia che stiamo trattando, in modo tale che ci possano essere utili per capire la cataratta e la relativa cura.
Il bulbo oculare si trova all’interno della scatola cranica all’interno dell’orbita ed è circondato da uno strato protettivo di grasso, tessuto fibroso e tessuto muscolare. Le membrane che avvolgono il bulbo sono, dalla più esterna alla più interna: la sclera o sclerotica, di colore biancastro costante su tutta la superficie dell’occhio è composta da fibre collagene, e compare anche all’esame esterno dell’occhio. È di natura fibrosa e comprende la cornea. La cornea rappresenta il 1\6 anteriore della sclera ed è la prima parte dell’occhio attraverso cui passa la luce e svolge un ruolo importante nella capacità dell’occhio di trasmettere la luce sulla retina.
Lo strato intermedio è chiamato tratto uveale ed è la superficie devoluta essenzialmente alla vascolarizzazione del bulbo oculare. È composto dall’iride che è la parte pigmentata, dal corpo ciliare e dalla coroide. L’iride è una membrana circolare di fibre di muscolo che si contrae e si espande automaticamente per consentire l’ingesso della quantità ottimale di luce nell’occhio.
L’espansione e la contrazione della zona in cui la luce entra si chiama pupilla. L’invecchiamento è responsabile della miosi senile, una condizione che porta la pupilla ad una condizione di contrazione e che provoca la riduzione della quantità di luce che può entrare nell’occhio e colpire il cristallino.
Il cristallino è una lente trasparente a forma di lenticchia, flessibile, bi-convessa costituita da particolari proteine trasparenti chiamate alpha-cristalline e beta-cristalline. Insieme alla cornea, il cristallino consente di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina.
Il cristallino si trova all’interno di un sacco capsulare che è collegato attraverso dei legamenti chiamatizonule con i muscoli del corpo ciliare. Questi muscoli e le zonule lavorano insieme per contrarre il sacco con il cristallino per permettere di focalizzare la luce sulla retina, in altre parole variano la distanza focale cambiando la propria forma, per adattarlo alla distanza dell’oggetto da mettere a fuoco. Questa contrazione è chiamata accomodazione.
Con il passare degli anni e l’avanzare dell’età, le proteine che formano il cristallino tendono a coagularsi e a raggrupparsi, causandone un ispessimento e un indurimento con una conseguente perdita della capacità di contrarsi e della capacità di adattamento nei muscoli circostanti. Questo indurimento, che può verificarsi indipendentemente dalla cataratta, è comunemente chiamato presbiopia.
Ma poiché la presbiopia è causata dall’invecchiamento – la maggior parte delle persone avvertono i sintomi della presbiopia nella prima metà dei 40 anni – molte persone affette da cataratta sono anche presbiti. Per correggere sia la cataratta che la presbiopia, negli ultimi anni sono state sviluppate lenti intraoculari multifocali.
Infine, lo strato più interno dell’occhio è la retina, una massa di fibre e cellule specializzate chiamate coni ebastoncelli. I coni e i bastoncelli sono costituiti da sostanze chimiche che reagiscono a diverse lunghezze d’onda della luce sono, cioè, fotorecettori.
I coni si concentrano nella zona centrale della retina e sono deputati alla visione dei colori e alla visione distinta. I bastoncelli si concentrano nella zona periferica della retina e sono più sensibili al movimento e sono impiegati per la visione al buio. Coni e bastoncelli presentano una diversa sensibilità alla luce riconducibile al rispettivo compito.
Quali sono le tipologie di cataratta?
Il cristallino dell’occhio può cambiare in vari modi, che portano tutti alla patologia della cataratta.
La cataratta maggiormente diffusa è la cataratta nucleare. Questo tipo di cataratta è una conseguenza naturale dell’invecchiamento e si presenta con l’opacizzazione progressiva del nucleo interno del cristallino. I sintomi più comunemente associati alla cataratta nucleare comprendono la sfocatura e colori sbiaditi
La cataratta nucleare
Quando si sviluppa la cataratta nucleare, il nucleo del cristallino si fa più curvo. Ciò aumenta l’indice di rifrazione e ne consegue la miopia. Se il paziente è ipermetrope per esempio, la cataratta nucleare provoca un temporaneo miglioramento nella visione ed una diminuzione del difetto di ipermetropia fino al paradosso di riuscire a vedere meglio senza gli occhiali fino a quel momento indossati. Ciò però non significa che la cataratta sia guarita, infatti essa continuerà a progredire, facendo scomparire il temporaneo miglioramento.
La cataratta corticale
si verifica quando la trasparenza della corteccia che circonda il nucleo è compromessa ed estende gradatamente i suoi raggi dai bordi del cristallino verso il centro. Anche se non così comune come la cataratta nucleare, la cataratta corticale è abbastanza comune, soprattutto nei diabetici, ed anch’essa causata dal naturale processo di invecchiamento.Le sviluppo della cataratta corticale comporta, spesso ipermetropia.
La cataratta corticale
La corteccia del cristallino inizia a svilupparsi dopo la nascita e continua a crescere con l’età, rappresentando verso i 60 anni, circa il 16 per cento della superficie totale del cristallo. La produzione di corteccia rende il cristallino più compatto e duro, o sclerotico.
La cataratta sottocapsulare posteriore
Inizia sulla porzione posteriore del cristallino e si diffonde verso la periferia o ai bordi. Può svilupparsi in seguito ad infiammazioni croniche dell’occhio oppure può essere dovuta ad un uso eccessivo di alcuni farmaci, incluso il cortisone, od associarsi ad alcune malattie sistemiche come il diabete. Meno comunemente è causato da radiazioni o trauma.
La cataratta sottocapsulare posteriore
Poiché la luce converge sulla parte posteriore del cristallino dopo essere transitata attraverso l’occhio, si intuisce come la cataratta sottocapsulare posteriore disturbi maggiormente la visione rispetto ad altri tipi di cataratta. Tutto ciò che provoca un restringimento della pupilla, come la luminosità intensa o la miosi fisiologica che si ha quando si utilizza la vista per vicino ( nella lettura per esempio), rende la vista molto difficoltosa. A differenza delle persone affette da cataratta nucleare, i pazienti con cataratta subcapsulare trovano beneficio nell’uso di gocce per dilatare le pupille che permettono l’ingesso di più luce nell’occhio.
La cataratta è considerata avanzata quando sia il nucleo che la corteccia sono diventati completamente opachi e il cristallino trasmette molta poca luce.
La cataratta avanzata
La cataratta avanzata si presenta con il cristallino completamente opaco, la visione è estremamente compromessa e il trattamento diventa più difficile se non impossibile.
Quali sono le cause della cataratta?
In generale, le cause della cataratta sono principalmente due: acquisita o congenita.
La cataratta acquisita è causata da una varietà di fattori:
- l’esposizione alla luce ultravioletta e il normale processo di invecchiamento, che rendono il cristallino meno elastico, meno trasparente e più spesso;
- traumi agli occhi, che sono la causa più comune di cataratta nelle persone sotto i 40 anni. Ferite dirette al cristallino, una commozione cerebrale, scosse elettriche o fulmini, o l’uso di radiazioni per il trattamento di tumori all’occhio possono causare la cataratta, di solito cataratta subcapsulare posteriore.
- malattie sistemiche, tra cui il diabete.Il diabete può causare la cataratta a causa della eccessiva idratazione. In questo caso, depositi od opacità si possono formare sia nella parte anteriore che posteriore del cristallino. In alcuni casi, questo tipo di cataratta può formarsi in pochi giorni. Possono causare la cataratta anche disordini endocrini come iper o ipotiroidismo.
tossine, come l’uso cronico di corticosteroidi, che causano di solito cataratta subcapsulare posteriore.
Diversi studi hanno collegato lo sviluppo della cataratta anche al consumo di alcol e all’esposizione al fumo di sigaretta;
altre cause secondarie, come ad esempio interventi chirurgici, infiammazioni croniche e alcuni tipi di glaucoma e di miopia elevata. La causa più comune di cataratta secondaria è l’infiammazione cronica di uno dei componenti del uvea, compreso l’iride, il corpo ciliare, o la coroide. Questa infiammazione è nota anche come uveite anteriore cronica. Altre cause sono la chirurgia per il trattamento del glaucoma, la chirurgia vitreoretinica e quella del distacco della retina, il glaucoma ad angolo chiuso acuto, la miopia elevata (la miopia semplice non predispone allo sviluppo di cataratte). Inoltre, distrofie ereditarie del fondo oculare, come la retinite pigmentosa, amaurosi congenita di Leber, atrofia girata, Sindrome di Wagner e Sindrome di Stickler, associata anche a cataratta subcapsulare posteriore.
Si può nascere con cataratta, in questo casi si parla di cataratta congenita, ma sono casi piuttosto rari. Oltre all’ereditarietà, altre cause di cataratta congenita, sono disturbi metabolici come galattosemia, ipoglicemia e infezioni intrauterine, come la rosolia, l’herpes simplex e varicella.
Lo sapevate che?
La cataratta acquisita rappresenta oltre il 99 per cento di tutti i casi di cataratta mentre le cataratte congenite rappresentano meno dell’1 per cento.
Quali sono i sintomi della cataratta?
I sintomi della cataratta possono essere di vario tipo: visione sfuocata e offuscamento, ridotta percezione dei colori che appaiono sbiaditi o spenti, scarsa visione notturna, presenza di aloni intorno alle luci e sensibilità alla luce intensa.
La cataratta legata all’età si sviluppa molto lentamente e senza dolore, tanto che spesso non ci si rende nemmeno conto che la visione stia cambiando e si va dal medico oculista solamente per cambiare le lenti degli occhiali. Spesso è durante una di queste visite di routine che il medico, dopo aver eseguito la visita oculistica e chiesto se il paziente avverte uno o più sintomi, effettua una diagnosi di cataratta.
Non importa quante volte il paziente cambi le lenti degli occhiali o richieda al medico oculista nuove prescrizioni, non è proprio possibile vedere chiaramente.
La cataratta provoca un offuscamento della visione. Ciò è causato dalla diminuzione della chiarezza del cristallino che rende difficile la focalizzazione della luce sulla retina, che è la parte posteriore dell’occhio.
Nelle fasi iniziali della patologia, il paziente affetto da cataratta può trovare giovamento dal cambio degli occhiali o delle lenti a contatto e da un aumento della luce. Tuttavia, l’offuscamento provocato dallacataratta non può mai essere completamente corretto da occhiali o lenti a contatto.
Nell’invecchiamento dell’occhio, la cataratta è la causa più probabile di visione sfuocata e offuscamento. Però anche altri fattori possono provocare sfocatura o penombra della visione, come la degenerazione maculare senile o i problemi di visione come la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo.
Visione sfuocata e offuscamento
Siccome la cataratta aumenta le proprietà di rifrazione dell’occhio, le persone affette da ipermetropia possono avere un temporaneo miglioramento nella loro visione. Ciò è possibile perché quando si sviluppa una cataratta nucleare, l’indice di rifrazione del cristallino aumenta e si incurva, compensando l’ipermetropia. Questa condizione non significa che il paziente sia guarito anzi, il miglioramento sarà temporaneo perché la cataratta continuerà a progredire.
Ridotta percezione dei colori che appaiono sbiaditi o spenti
Gli oggetti che prima apparivano colorati non lo sono più e sembrano sbiaditi e con colori spenti.
Con l’età il cristallino tende ad ingiallirsi naturalmente. Un certo grado di ingiallimento è normale, utile e non costituisce cataratta ma diventa patologico quando assume dapprima un colore giallo e poi un colore brunito e cambia il nostro modo di vedere i colori.
È possibile anche non accorgersi che i colori che stiamo vedendo sono diventati opachi o sbiaditi fino a quando il sintomo è grave: quando, ad esempio, oggetti che sappiamo essere bianchi come un foglio di carta pulito, appaiono giallognoli o addirittura sporchi, oppure quando i fiori che ci ricordavamo avere un colore brillante, assumono una colorazione sbiadita. Questi sintomi avvertono che il cristallino sta cambiando dal giallo al marrone e che è opportuno sottoporsi ad una visita oculistica.
Ridotta percezione dei colori che appaiono sbiaditi o spenti
Il cristallino sviluppa una colorazione gialla come risposta naturale all’esposizione alla luce di colore giallo. Il giallo è il colore che filtra naturalmente il blu. La luce blu ha la più alta quantità di energia nello spettro della luce visibile, da 400 a 500 nanometri (nm) ed è un componente sia della radiazione solare che della luce artificiale. Mentre alcune onde di luce blu contribuiscono alla percezione del colore, altre lunghezze d’onda ad alta energia della luce blu, possono essere dannose per l’occhio. È la luce blu la maggiore causa dei danni alla retina e dell’insorgenza della degenerazione maculare.
Con il passare del tempo e l’avanzare dell’età, il giallo può scurirsi e diventare brunito. Quando ciò accade, la visione peggiora: è come se si guardasse attraverso un foglio di plexiglas che si è scolorito al sole, le cose sembrano sporche e spente.
Scarsa visione notturna
La cataratta può rendere difficoltose le attività di routine, come la guida di notte.
I nostri occhi hanno bisogno di più luce per vedere di notte. Con il progredire della cataratta, il cristallino diventa più denso, meno chiaro e quindi meno in grado di trasmettere la luce alla parte posteriore dell’occhio. Tutto ciò che compromette la capacità del cristallino di trasmettere la luce, come la cataratta, inficerà la visione notturna.
Il paziente avverte dapprima un maggiore bisogno di luce per leggere, poi un peggioramento della visione degli oggetti in strada durante la guida di sera o di notte. Entrambi questi sintomi sono, in qualche misura, una parte inevitabile di invecchiamento, ma entrambi possono essere aggravati da una cataratta.
Scarsa visione notturna
Con l’invecchiamento, la miosi senile rende la dimensione di riposo della pupilla più piccola, riducendo la quantità di luce che può entrare nell’occhio e colpire il cristallino. Se questo è anche affetto da cataratta, la vista risulta ulteriormente compromessa.
Presenza di aloni intorno alle luci
La cataratta può far apparire aloni luminosi intorno alle luci, in particolar modo intorno ai fari in avvicinamento.
Questo tipo di disturbo è causato dalla diminuzione della capacità del cristallino di focalizzare la luce.
Poiché un cristallino con cataratta è più opaco rispetto a un cristallino sano, la sua capacità di focalizzare la luce in un punto della retina risulta ridotta. Il cristallino affetto da cataratta “sparge” la luce sulla parte posteriore della retina, creando un punto di luce che sembra avere un alone intorno ad esso.
Sensibilità alla luce intensa
La cataratta rende doloroso uscire in piena luce solare o causa riverberi esagerati sulle superfici riflettenti (come il parabrezza).
La cataratta che crea una particolare sensibilità alla luce è quella che si sviluppa sulla parte posteriore del cristallino.
Cataratta e altre patologie dell’occhio
Se vivessimo in un mondo perfetto, non ci sarebbero patologie che compromettono la visione. Tuttavia, nel mondo reale la maggior parte delle persone ha un qualche tipo di patologia oculare, anche se si tratta di semplice miopia o presbiopia. Nel caso in cui si tratti di un’altra patologia oculare, ci sono alcune cose che è bene sapere.
Miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia
Miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia sono tutte tipologie di errori di rifrazione che influenzano la capacità dell’occhio di focalizzare la luce sulla retina. Se si hanno una o più di queste condizioni,si è probabilmente abituati, per vedere chiaramente, ad indossare gli occhiali o le lenti a contatto. Se il medico oculista effettua una diagnosi di cataratta, è possibile che consigli un trattamento in grado di correggere sia la cataratta che gli errori di rifrazione.
Che cosa sono la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo e la presbiopia?
La miopia causa un offuscamento della visione per lontano. La sua causa più comune è la lunghezza eccessiva del bulbo oculare oppure un’alterata curvatura delle superfici rifrattive dell’occhio ( in particolare la cornea risulta più curva).
Nel paziente miope i raggi luminosi che passano attraverso i mezzi ottici oculari (cornea, cristallino, ecc.) vengono messi a fuoco all’interno del bulbo oculare davanti alla retina anziché sulla retina. La conseguenza sarà una buona visione per vicino ed una cattiva visione per lontano.
L’ipermetropia causa in età adulta difficoltà della visione per lontano ed anticipa l’inizio della presbiopia, mentre nel bambino e nel giovane può essere compensato e non causare particolari difficoltà visive.
E’ legato ad una ridotta lunghezza del bulbo oculare od un alterata curvatura della cornea che risulta più piatta rispetto alla norma. Nel paziente ipermetrope i raggi luminosi che passano attraverso i mezzi ottici oculari (cornea, cristallino, ecc.) vanno a fuoco al di là della retina, posteriormente ad essa.
L’astigmatismo è un errore refrattivo molto comune in cui, a causa di una curvatura corneale asimmetrica, vi è una differente rifrazione ottica che provoca due diverse linee di focalizzazione sulla retina, le quali causano una visione sfuocata (o sdoppiata) a tutte le distanze. Cornee con astigmatismo pronunciato hanno forma allungata invece che essere rotonde.
La presbiopia è una condizione fisiologica e non un difetto refrattivo, che colpisce tutti, tra i40 e i50 anni ed è legata alla perdita di efficienza dell’apparato accomodativo. In particolare, si verifica una perdita progressiva di elasticità del cristallino, accompagnata da una perdita della visione da vicino
Queste patologie refrattive possono causare cataratta?
In generale, nessuno di queste patologie rifrattive causano la cataratta. Sembra esserci, tuttavia, un’associazione tra miopia elevata (miopia patologica) e cataratta, che significa che le persone con miopia estrema tenderebbero ad essere più inclini a sviluppare la cataratta. Non è ancora nota, però, la correlazione.
Lo sapevate che?
La rifrazione è la deviazione subita da un’onda che ha luogo quando questa passa da un mezzo ad un altro nel quale la sua velocità di propagazione cambia. I mezzi di rifrazione dell’occhio sono i mezzi trasparenti attraverso i quali la luce passa prima di andare a colpire la retina.
La cataratta può causare errori di refrazione?
Un errore refrattivo è l’incapacità dell’occhio di focalizzare la luce sulla retina. Tutto ciò che influisce sulla capacità di messa a fuoco dell’occhio, come una cataratta, causa un errore di rifrazione. Per questo motivo nelle fasi iniziali della cataratta, la sostituzione delle lenti degli occhiali o delle lenti a contatto può essere sufficiente a vedere chiaramente.
La cataratta nucleare rende più miopi: quando si sviluppa la cataratta nucleare, il nucleo del cristallino si incurva provocandone l’aumento dell’indice di rifrazione.
Se si è affetti da ipermetropia e si sviluppa una cataratta nucleare, è possibile notare un temporaneo miglioramento nella visione: l’insorgente miopia compensa l’ipermetropia. Questa condizione non significa che il paziente affetto da cataratta sia guarito, con il progredire della cataratta, il miglioramento scomparirà.
La cataratta non può causare la presbiopia, anche perché entrambe sono legate all’età. Molte persone soffrono di entrambe le patologie contemporaneamente.
Cosa considerare nel trattamento della cataratta?
Miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia non sono impedimenti al trattamento della cataratta. Anzi nell’eseguire l’intervento di cataratta , sostituendo quindi il cristallino che è una delle lenti principali dell’occhio, è possibile porre rimedio a questi difetti.
Anche nel paziente che si è già sottoposto a chirurgia refrattiva LASIK o PRK od altri tipi di correzione della visione con il laser ad eccimeri, è ancora possibile un intervento di chirurgia della cataratta.
In questo caso è importante per un miglior risultato visivo finale (cioè per calcolare al meglio il cristallino artificiale da impiantare) avere a disposizione i dati refrattivi precedenti a tali interventi ( ultima prescrizione degli occhiali, topografia corneale, biometria )
Diabete e retinopatia diabetica
La retinopatia diabetica è considerata la maggiore causa di riduzione visiva e di cecità nel mondo occidentale.
Si tratta di una patologia in cui i piccoli vasi sanguigni che nutrono la retina perdono liquido o si ostruiscono.
I pazienti malati di diabete sono a maggior rischio di sviluppo di cataratta.
Che cosa è la retinopatia diabetica?
La retinopatia diabetica è una patologia oculare che si riscontra nella grande maggioranza nei soggetti affetti da diabete. I diabetici soffrono di danni alle pareti dei vasi sanguigni, in particolare del microcircolo di vari organi. Ciò comporta la mancanza di adeguato apporto sanguigno e, quindi, di ossigeno (ipossia) ad alcune zone della retina che, di conseguenza, tendono a morire(ischemia e necrosi). Però prima che questo avvenga,le alcune popolazioni cellulari retiniche rilasciano un fattore di crescita di nuovi vasi ( Vascular Endothelial Growth Factors: VEGF) che, proliferando in modo incontrollato, danneggiano ulteriormente il tessuto retinico sano rimasto causando vaste emorragie e promuovendo complicanze che riducono la visione
La retinopatia diabetica può causare la cataratta?
La retinopatia diabetica non può causare la cataratta, ma il diabete si. Con il diabete, depositi o opacità si possono formare sia nella parte anteriore che posteriore del cristallino, determinando la cataratta. In alcuni casi, questo tipo di cataratta si può formare in pochi giorni.
La cataratta può causare il diabete o retinopatia diabetica?
No, la cataratta non può causare il diabete o la retinopatia diabetica.
Cosa considerare nel trattamento della cataratta
Se il paziente è affetto da diabete o da retinopatia diabetica e sviluppa la cataratta, è possibile aumenti il rischio di edema maculare cistoide (CME), che potrebbe influenzare la riuscita dell’intervento di cataratta. L’edema maculare cistoide è una patologia non dolorosa che colpisce la macula caratterizzata dalla presenza di numerosi spazi cistici che causano una riduzione nella visione e la distorsione delle immagini.
Glaucoma
Alcuni tipi di glaucoma e della relativa chirurgia sono stati associati allo sviluppo di alcuni tipi di cataratta. Ad esempio, è possibile lo sviluppo del glaucoma secondario come complicazione della chirurgia della cataratta.
Cos’è il glaucoma? Il glaucoma può causare la cataratta?
Il glaucoma è una patologia oculare che si sviluppa allorquando si verifica un alterato drenaggio dell’umore acqueo attraverso il trasecolato sclero-corneale dell’occhio provocando un accumulo di pressione all’interno dell’occhio. Se non trattato, il glaucoma può condurre a cecità.
I glaucomi sono un gruppo molto diversificato di malattie oculari, anche se non tutti i tipi di glaucoma sono associati con lo sviluppo della cataratta. Il tipo più comune è il glaucoma cronico semplice ad angolo di filtrazione aperto. Questa patologia che nelle sue fasi iniziali è spesso indolore, si forma in quanto l’angolo tra l’iride e la cornea, attraverso il quale fluiscono i fluidi della camera anteriore dell’occhio (trabecolato), rimane apertoma scarica troppo lentamente. Le persone maggiormente a rischio sono coloro che hanno un parente che ha o ha avuto un glaucoma (famigliarità è un fattore di rischio importante).
La cataratta non può essere causata da glaucoma cronico ad angolo aperto.
Lo sapevate che?
Se siete di discendenza africana o ispanica statunitense, è più alto il rischio di sviluppare glaucoma in età precoce
con il glaucoma acuto ad angolo di filtrazione chiuso, l’angolo di drenaggio del liquido si restringe rapidamente e arriva a bloccare il drenaggio. Quando ciò accade, la pressione all’interno dell’occhio aumenta rapidamente, il bulbo si indurisce e si avverte un forte dolore oculare, la visione si offusca e si vedono aloni intorno alle luci.
Gli aloni intorno alle luci possono anche essere anche un sintomo di cataratta.
Il glaucoma acuto ad angolo di filtrazione chiuso può portare allo sviluppo della cataratta: quanto più a lungo il drenaggio dell’umor acqueo rimane bloccato, tanto più aumenta la probabilità che il cristallino sviluppi una cataratta.
Solitamente il glaucoma è trattato con farmaci; quando il farmaco non funziona, il medico può optare per un intervento parachirurgico o chirurgico. Entrambi questi trattamenti possono causare lo sviluppo dellacataratta: ogni tipo di trauma per l’occhio che provoca infiammazione, compresa la chirurgia, può contribuire alla formazione della cataratta.
La cataratta può causare il glaucoma?
A volte, quando una cataratta è matura, il cristallino può divenire più grosso ed andare a contatto con l’iride riducendo l’angolo di filtrazione o , nei casi più gravi, bloccando del tutto il passaggio di umore acqueo dalla camera posteriore alla camera anteriore attraverso la pupilla( glaucoma facomorfico). Si può sviluppare il cosidetto attacco di glaucoma acuto.
A volte, a seguito della chirurgia della cataratta la pressione intraoculare può essere elevata, causando unglaucoma secondario. Questa patologia è molto rara dopo un intervento di cataratta e di solito è temporanea e facilmente curabile con farmaci specifici.
Considerazioni nel trattamento della cataratta
Il glaucoma può rendere più complicato il trattamento della cataratta in quanto alcuni dei farmaci usati nel trattamento del glaucoma possono influire sulla dimensione della pupilla. Ciò può rendere più difficoltoso l’intervento di cataratta. Se il paziente che soffre di glaucoma sta per sottoporsi a chirurgia dellacataratta, è opportuno che chieda al proprio medico se e come i trattamenti delle due patologie possano influenzarsi.
Lo sapevate che?
Dopo la cataratta, il glaucoma è la principale causa di cecità nel mondo?
Degenerazione maculare senile
La degenerazione maculare legata all’età (o senile) è una patologia multifattoriale che colpisce la macula, che è la zona centrale della retina. È una patologia con andamento progressivo quasi sempre bilaterale e può portare alla perdita completa ed irreversibile della visione centrale. Solitamente colpisce a partire dai 60 anni e la sua frequenza aumenta all’aumentare dell’età.
Cosa è la DMS?
La degenerazione maculare senile si verifica quando la macula, che è la parte centrale della retina, comincia a degenerare a causa di vari processi: traumatici, infiammatori e degenerativi anche in giovane età (ad esempio a causa della miopia elevata, dove l’acuità visiva è ridotta proprio in funzione dell’interessamento maculare) ed invecchiamento. L’invecchiamento è tra i processi più frequenti che colpiscono la retina e i tessuti vicini, ecco perché viene comunemente chiamata degenerazione maculare senile o degenerazione maculare legata all’età. La degenerazione maculare, che di solito compare a partire dai 60 anni di età, costituisce una delle cause più frequenti di cecità nel mondo occidentale. L’affezione infatti colpisce il 18-20% della popolazione anziana, in prevalenza donne. Tra i colpiti dalla malattia, il rischio che sia colpito anche il secondo occhio è del 5-15%.
Lo sapevate che?
La degenerazione maculare senile in forma secca rappresenta il 90% dei casi?
Quali sono le cause di DMS?
Tra le cause della DMS la maggiore è l’esposizione nel tempo alla luce blu, che è una componente dei raggi solari e di molte sorgenti di luce nel nostro ambiente quotidiano, comprese le luci fluorescenti, i video e il monitor del computer.
La cataratta può causare DMS?
La cataratta non può causare la degenerazione maculare senile.
Considerazioni nel trattamento della cataratta
Con l’età, il cristallino del nostro occhio gradualmente ingiallisce come una difesa contro la luce blu. Infatti il giallo è il colore che filtra naturalmente il blu. Tuttavia, quando la lente naturalmente ingiallita del nostro occhio viene rimossa, contestualmente si perde anche parte della nostra naturale capacità di filtrare la luce blu, e quindi perdiamo anche parte delle nostre difese naturali contro la degenerazione maculare senile.
Se il paziente sta per sottoporsi alla chirurgia della cataratta, è consigliabile consideri con il medico la possibilità di un trattamento con lente intraoculare (IOL) filtrante la luce blu.
Se il paziente ha già la DMS e gli è stata diagnosticata la cataratta e la visione è danneggiata, il trattamento della cataratta risolve due problemi principali: la rimozione del cristallino naturale consente un più agevole accesso alla retina e il trattamento della DMS ,il cristallino naturale opaco può essere sostituito con una lente IOL che filtra la luce blu.
Comprendere il trattamento della cataratta
Quali sono le opzioni?
Anche se gli occhiali più forti o una fonte di luce più intensa possono contribuire ad alleviare i sintomi dellacataratta in fase iniziale, la chirurgia è l’unica cura e la forma più comune di trattamento, a cui si sottopongono ogni anno milioni di persone.
Una volta che la cataratta si è formata, non esistono diete, farmaci, occhiali o esercizi che possono invertire il processo. La rimozione chirurgica del cristallino opacizzato è l’unico modo per ripristinare completamente la visione.
La cataratta può progredire lentamente. In alcuni casi, il cristallino può semplicemente addensarsi senza opacizzarsi, causando solamente la perdita della visione da lontano. In caso di cataratta precoce, o quando non è presente opacità del cristallino, i sintomi possono essere risolti con occhiali o lenti a contatto più forti, con un’illuminazione più intensa o con l’uso di una lente di ingrandimento.
Quando invece la perdita della vista progredisce fino al punto di interferire con la vita quotidiana e/o la sicurezza della persona, si rende necessario l’intervento chirurgico.
In caso di pazienti in cui una cataratta è in combinazione con una o più malattie, il medico può raccomandare un intervento chirurgico anche se la visione è solo lievemente alterata. Ciò può accadere se la cataratta interferisce con l’esame o il trattamento di altre parti dell’occhio.
Se la cataratta interessa entrambi gli occhi, il medico può raccomandare l’intervento chirurgico per l’occhio con la visione più compromessa. Il secondo occhio potrà essere operato quando il primo occhio sarà guarito.
A differenza di altre patologie, in cui è l’oculista a decidere se e quando la chirurgia o altri trattamenti sono necessari, la chirurgia della cataratta è una decisione presa in comune accordo tra il paziente e il medico. Infatti, solo il paziente è in grado di sapere come la cataratta influisce sulla visione e come questa influenzi la sua qualità di vita.
Quando è il momento dell’operazione, l’oculista specializzato nella chirurgia della cataratta aiuterà il paziente a capire le opzioni per il trattamento.
Lo sapevate che?
Uno studio pubblicato nel 2002 (Journal of American Medical Association, agosto 2002) ha rilevato che le persone con cataratta che si sono sottoposte ad intervento chirurgico hanno la metà delle probabilità di incorrere in un incidente d’auto rispetto a coloro che non hanno avuto l’intervento chirurgico.
Qual è la chirurgia della cataratta?
La chirurgia della cataratta è una procedura ambulatoriale, che solitamente dura tra i 15 e i 30 minuti, attraverso la quale il chirurgo rimuove il cristallino naturale dell’occhio e lo sostituisce con una lente artificiale, chiamata lente intraoculare (IOL). I pazienti possono avvertire poco o nessun dolore e di solito possono tornare alle loro normali attività il giorno successivo.
La Procedura
Il chirurgo effettua una piccola incisione in prossimità della cornea e inserisce uno strumento delle dimensioni di una punta di penna che serve per spezzare e rimuovere il cristallino opaco. Quando la lente naturale è stata rimossa, attraverso la stessa incisione viene inserita e posizionata la lente intraoculare (IOL) definitiva.
La chirurgia della cataratta è considerata una delle più efficaci e più sicure procedure mediche Solo negli Stati Uniti vengono eseguiti ogni anno più di 3 milioni di interventi di cataratta.
In Italia più di 300000 persone all’anno sono sottoposte ad intervento di cataratta risultando così l’intervento chirurgico maggiormente eseguito nel nostro paese e quello a più basso tasso di complicanze.
Ogni intervento di cataratta ha però le sue caratteristiche e il medico può scegliere una delle tre opzioni per la sua rimozione.
La facoemulsificazione
La facoemulsificazione è la tecnica più avanzata e più utilizzata con la quale il chirurgo effettua una piccola incisione sul lato della cornea. Grazie alle dimensioni e alla posizione della ferita, i punti sono raramente necessari e l’occhio guarisce rapidamente.
Qual è la chirurgia della cataratta: la facoemulsificazione
Questa tecnica è la più comune e meno invasiva e richiede solamente una piccola incisione sul lato della cornea. Dopo aver effettuato l’incisione, il medico inserisce una sonda – di diametro variabile tra 2.5 e 1.8 millimetri – che convoglia ultrasuoni ad altissima frequenza. Le vibrazioni prodotte dagli ultrasuoni provocano la frantumazione del cristallino catarattoso. Un sistema automatico di irrigazione ed aspirazione continue consente l’aspirazione del cristallino frantumato mentre la membrana che circonda il cristallino rimane intatta per fornire il supporto alla nuova lente artificiale (IOL). La IOL ha un diametro di norma di 6 mm e viene piegata per infilarsi attraverso l’incisione. Una volta posizionata, è aperta e fissata. In alcuni casi il medico può scegliere di utilizzare una lente in plastica rigida, che richiede una incisione leggermente più grande. Tra i pazienti che vengono sottoposti a facoemulsificazione, oltre il 97 per cento non presenta complicazioni.
Il cristallino artificiale è indistruttibile e non dovrà essere sostituito né pulito.
La chirurgia extracapsulare
Questo tipo di chirurgia è utilizzato in caso cataratte molto dure e molto vecchie. Richiede una incisione più grande e sono necessari punti di sutura. La guarigione avviene in tempi molto più lunghi.
Qual è la chirurgia della cataratta: la chirurgia extracapsulare
In questa procedura sono normalmente utilizzate IOL rigide che non possono essere piegate. Richiede una incisione più lunga e, di conseguenza, più tempo per recuperare.
Viene effettuata un’incisione di circa 1 cm sotto la palpebra superiore dove si congiungono la parte bianca dell’occhio e la cornea (limbus). Da qui il chirurgo apre la capsula del cristallino e ne rimuove la parte centrale opacizzata, di solito in un unico pezzo. La parti più morbide del cristallino sono poi aspirate, lasciando la parte esterna della capsula intatta, in modo tale che possa sostenere la lente artificiale. Dopo aver posizionato la IOL, il chirurgo sutura l’incisione con alcuni punti.
La chirurgia intracapsulare
Questo tipo di procedura è la più vecchia e prevede la rimozione del cristallino e della capsula. Oggi viene eseguita molto raramente ed è generalmente riservata ai casi in cui il cristallino riporta lesioni e contestualmente altre malattie.L’estrazione avviene per mezzo di una criosonda che gela la catarattapermettendone l’estrazione in toto attraverso l’apertura di un ampia breccia corneale.Ovviamente avendo asportato anche la capsula che conteneva il cristallino risulterà impossibile posizionare un cristallino artificiale (IOL)
Ritardare l’intervento chirurgico
A seconda della gravità della perdita della visione, è possibile adottare alcuni semplici accorgimenti per ritardare l’intervento chirurgico: utilizzare un nuovo paio di occhiali da vista e aumentare l’illuminazione domestica, oppure ridurre il bagliore delle luci in casa o all’esterno indossando occhiali da sole polarizzati.
Per decidere di ritardare l’intervento chirurgico, è comunque necessario consultare prima il proprio oculista e chiedersi quanto la cataratta colpisce la propria sicurezza e diminuisce la qualità della vita.